Sherlock Holmes e Dottor House?

Da qualche parte ho letto che la figura del Dottor House, il medico diventato icona della professione medica (chissà poi perchè) è stata ispirata dal più noto personaggio di Sir Arthur Conan Doyle, il papà di Sherlock Holmes.
Ci ho pensato a lungo e, mentre alcuni aspetti dei due personaggi sono altamente dissimili, molte sono le somiglianze sia nel metodo di lavoro che negli atteggiamenti.
Holmes coglie le sfumature degli abiti, delle voci, degli atteggiamenti e da un senso originale alle parole dei propri clienti, così come il Dottor House riesce a guarire i propri pazienti partendo da un particolare, o da un sintomo meno importante, che sfugge agli altri. Entrambi quindi applicano quello che viene definito “il metodo deduttivo” o metodo scientifico.
Ad entrambi vengono affidati casi apparentemente insolvibili e di difficile comprensione.
Come Holmes, anche House è drogato, è un solitario e non ama le donne nè i sentimenti che lo distraggono dal suo lavoro e dalla logica.
Come Holmes, anche House è attratto da una sola donna o meglio, una sola donna è riuscita ad affascinarlo.
Entrambi hanno come amico un medico con il quale convivono.

Sono molti quindi i punti in comune e chissà se lo scrittore del serial del Dottor House è o meno consapevole di tutte queste coincidenze che, a mio parere, non sono plagio bensì una bella trovata per rispolverare, seppure sotto altre vesti, una fetta importante della letteratura inglese.

Nadia

Published in: Senza categoria on 26 luglio 2010 at 10:53  Comments (2)  
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Per non aver commesso il fatto – Michele Navarra

Bellissimo libro di un genere poco letto, il legal thriller, ma non per questo poco piacevole.  Sembra di guardare un film leggendolo.  I personaggi sono ben delineati e il lettore segue passo passo l’avvocato che indaga per cercare di scagionare dall’accusa di omicidio il proprio cliente. Il finale, assolutamente inatteso nonostante il titolo,  contribuisce a rendere questo romanzo una buona lettura.  Ho atteso il verdetto con la stessa ansia di uno che ha messo la propria vita nelle mani di una giuria e di un giudice consapevole di avere il “potere”…
L’avvocato è un personaggio con tanti dubbi, con il desiderio di cercare davvero la verità e con il timore, ad ogni nuovo caso, di dover difendere un colpevole. E’ una persona “normale”, con una propria morale ed un’etica professionale che a volte gli sta stretta e dalla quale vorrebbe fuggire. E’ un uomo consapevole di avere tra le mani il destino di un altro uomo basandosi solo sulla fiducia verso il proprio cliente e il proprio senso di giustizia. Si appassiona al proprio caso ma non si da del tutto, si preserva un pezzetto per il dopo, per se stesso. E non è una cosa da poco. Non è un lato negativo del personaggio, al contrario. E’ il simbolo del “lavoro per vivere” e non del “vivo per lavorare”. E’ un uomo che sta per sposarsi e diventare padre. E anche questi pezzi di quotidiano, al di là del proprio lavoro e della causa, ridanno umanità al personaggio scagionando il professionista avvocato dal pensiero collettivo di “strizzasoldi”.

“Per non aver commesso il fatto”  è un romanzo anche per i non addetti ai lavori poichè l’autore spiega molto bene ogni passo, ogni procedura legale mano a mano che il proprio cliente le deve affrontare. Tali spiegazioni non pesano e non rovinano lo scorrere della lettura.
L’iniziale antefatto sposta l’attenzione sull’identità del protagonista principale e spiazza un poco quando entra in scena il vero protagonista. Se è una tecnica di scrittura direi che è innovativa (almeno per me) e ben si applica a questo genere.
Spero in futuro di leggere altro di questo bravo autore, vincitore del Primo Concorso di narrativa giudiziaria inedita Legal Drama Society e finalista del Premio Alabarda d’oro di Trieste.

 Nadia

Published in: Senza categoria on 13 luglio 2010 at 08:14  Comments (1)  
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Dimmi chi sei Marlowe. Cinque sensi e un’anima

In libreria ad ottobre il nuovo romanzo di Frank Spada

Sarà nelle librerie ad ottobre Dimmi chi sei Marlowe. Cinque sensi e un’anima, il secondo romanzo di Frank Spada pubblicato dalla Robin Edizioni – Biblioteca del Vascello (Roma).

Visto il buon successo di critica e pubblico di Marlowe ti amo – romanzo d’esordio dell’autore – il sequel Dimmi chi sei Marlowe esce ad appena nove mesi dal precedente lavoro, di cui costituisce un continuum cronologico e narrativo.

Protagonista della vicenda è ancora Marlowe, sgualcito detective che si arrovella testa e cuore in compagnia del whisky e di troppe sigarette, alle prese con un nuovo caso e, soprattutto, col proprio doppio che gli dà del filo da torcere.

Tra le atmosfere della California anni Cinquanta che rendono omaggio a Raymond Chandler e hanno come colonna sonora il jazz della West Coast, si ritrova la scrittura elegante e senza sbavature di Frank Spada, che attraverso citazioni letterarie, cinematografiche e acrobatiche metafore, ancora una volta mette in scena ben più di una semplice “storia” poliziesca, tessendo un mondo che si svela leggendo e rileggendo tra le righe.

Gli estimatori che già si sono innamorati dello stile ruvido e coinvolgente di Frank Spada, devono quindi attendere pochi mesi per tuffarsi nuovamente nelle avventure di Marlowe, mentre chi ancora non ha fatto conoscenza con questo detective solitario e intrigante, potrà approfittare dell’estate per prepararsi leggendo Marlowe ti amo.

Frank Spada, pseudonimo, è nato a Udine. Suoi racconti sono stati selezionati in concorsi e premi letterari, e sono pubblicati in varie antologie e online.

Carla Casazza

Published in: Senza categoria on 12 luglio 2010 at 12:58  Comments (3)  
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